Jasmine Pignatelli – Camillo Catelli. Il mare è la soglia

Camillo Catelli le sue figure, i suoi personaggi, i suoi ambienti plastici, tutto allude e rinvia a una condizione fluida, mobile, soggetta a perenni mutamenti.

Alberi, rocce, figure, vento; |’universo scultoreo de||’artista vive di un in- quieto movimento, di un gioco dualistico e dialettico con gli elementi, in un poetico confronto con la natura. Oggi Camillo Catelli non placa ii suo vortice di emozioni e lascia naufragare la sua opera tra cielo e mare, sulla soglia dell’acqua dove non é possibile trattenere l’impeto creativo.

Il mare incalza, l’acqua e agitata, il cielo si specchia e riflette, le trasparenze sono profonde, il colore ricopre, la materia inghiottite, il tutto vortica. Siamo di fronte a un nuovissimo ciclo di opere che precipita lo spettatore in un territorio chiamato Mare. Un non-luogo ( non un elemento naturale e geografico ma metafora esistenziale) che azzera ii “piano ideale” nel quale si materializzava la ”messa in scena” plastica dell’artista, un piano ideale che ora appare scomposto in moti ondosi, maree, correnti e flussi increspati.

Parliamo dei recente lavoro dell’artista che passa dalla scultura in bronzo ad un mezzo di “liberazione” chiamato Ceramica. Fragile e durissima, morbida e levigata, arcaica e nuovissima, la ceramica vive nella trasformazione costante de||’artista stesso soggetto e inevitabili metamorfosi. Nel terzo millennio la ceramica e materiale ancora giovane e generoso, cosi antico ma anche cosi contemporaneo, capace di decifrare di possibilità espressive, cambi di rotta e persino naufragi. Essa anche per questo e ii nuovo materiale dell’arte di Catelli.

Ed é qui che Catelli ha ormeggiato il suo universo espressivo, sulla soglia che divide cielo e mare, la sottile linea di un orizzonte dove tutto accade, confine metaforico e ideale tra la tragedia violenta e scomposta del mare e la purezza salvifica dell’acqua.