Pericle Fazzini – 1978

Camillo Catelli vive in campagna e il suo lavoro si alimenta del quotidiano contatto con la natura.

Non viene meno tuttavia, e non potrebbe essere altrimenti, la partecipazione alle problematiche della società. Due poli esistenziali quindi, fra i quali si muove, la cultura di Catelli frutto degli umori del suo essere. […] Nella natura le cose hanno subito un processo di modellamento: dovuto agli elementi e a una propria ragione interna, di definirsi e di articolarsi con esigenze proprie e propria individualità. Ogni forma è il risultato di un equilibrio.

Un fiore, una zolla, un arco, una cupola, qualsiasi volume, si realizza in una interna coerenza e identità, e così trovano a loro volta una propria ragione d’essere. La scultura di Catelli vuole essere una ricerca e un verifica, e recuperare quell’identità tra naturale ed umano che troppo spesso viene revocato in dubbio.